DON FLORIANO, La morte di un grande: Millo Bozzolan

Silenziosamente, il 4 dicembre le Dolomiti feltrine e l’intera Comunità veneta sono diventate più povere. Assorto nel torpore e nella solitudine della malattia, che lo stava vincendo, Millo Bozzolan se ne andava. «Ma come? Chi era mai costui?», si chiederanno i più. Non esito a rispondere con una definizione impegnativa ma vera: era un grande; un uomo nel senso vero e alto della parola. Egli era un maestro, senza essere mai salito in cattedra; era un padre spirituale, senza mai atteggiarsi ad esserlo. Lo era proprio per questo: per verità e non per scena. Con il suo sorriso forte, con il suo animo equilibrato, con la sua bonomia che ispirava e dava fiducia, con la sua competenza vasta e sapiente, con il suo sapere incredibile e pur umile, ci ha accompagnato negli ultimi vent’anni come un vero fratello, un padre, un amico.

Millo era nato il 19 aprile 1948 e, dopo una vita laboriosa, da prima nel commercio e poi come artigiano (come tanti, uomini e donne, che portano avanti la vita e la società con i fatti e non con le ciance, come i nostri maledetti politici, perlopiù autentiche sanguisughe), aveva acquistato una casa, secondo le sue possibilità, in comune di Seren del Grappa, «in mezzo ad un bosco, tra caprioli e ghiri», lontano dalla «confusione del mondo moderno». Ora, in quella casa, è rimasta solo la vedova Albana.

Quella casa era diventata un laboratorio culturale di prim’ordine. Da essa partivano via internet i suoi articoli, i suoi studi, su un blog che – incredibilmente – era riuscito a costituire su Facebook una community di più di 8 mila lettori, intitolata: «La storia vista da un veneto». Tra gli iscritti e collaboratori vi sono alcuni membri del Patriziato Veneto e dei docenti universitari, suoi grandi estimatori, pur non essendo Millo né un aristocratico né un laureato; ma ricorrevano a lui, poiché le sue qualità, come nobiltà d’animo e preparazione culturale, erano troppo evidenti per essere ignorate.  

Millo diceva di sé: «Come età e come spirito mi definirei un “ragazzo del ‘68”»; e il ritratto corrispondeva al vero. Ma ecco l’incredibile proseguio della sua auto-presentazione: «…un “ragazzo del ‘68” che, ad un certo punto della vita, ha capito quanto sia importante la Tradizione per far sopravvivere la Società umana, e farla progredire nella giusta maniera. Quindi anche la Storia, che illustra le tradizioni nostre e di altri popoli, per me è diventata importantissima».

Di qui, a 29 anni, l’inizio di un impegno concreto. Scrive: «Dopo la presa del campanile di San Marco, nel 1997, mi sono accostato al movimento indipendentista. Ho pensato che dovevo e potevo dare un contributo alla causa dei Veneti e contattai Luigi Faccia, allora ai domiciliari, che col fratello Fausto continuava la lotta per l’autodeterminazione nel Veneto Serenissimo Governo. Insieme, abbiamo fondato un periodico, intitolato “Spirito Veneto”, perché coscienti del fatto che la nostra storia ci era negata, e quello era un piccolo, primo, modesto tentativo di diffonderla. Luigi fu poi incarcerato, il suo gruppo, male gestito, in pratica si è disperso ed io ho continuato per conto mio».

Sempre attivo e lungimirante, fu tra i fondatori della «Milizia Veneta» e del Primo Reggimento «Veneto Real», tuttora fiorenti. Sabato 9 dicembre, si sono svolti nella chiesa di Valle di Seren del Grappa i funerali di Millo, scortato e onorato (per concessione speciale del vescovo) dalla bandiera della Serenissima e da una rappresentanza del Primo Reggimento, coi militi nelle loro storiche divise. La S. Messa è stata celebrata dal parroco don Alessandro Coletti.

Sono allo studio varie iniziative per onorare la conoscenza e la memoria di Millo Bozzolan, non appena la stagione sarà più mite e saranno più miti pure le assurde restrizioni che l’attuale Governo, con giustificazioni tutt’altro che credibili e condivisibili, impone ai cittadini, con sfacciataggine inaudita e violando principi basi della Costituzione.

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3 Risposte a “DON FLORIANO, La morte di un grande: Millo Bozzolan”

  1. Mi onoro di aver conosciuto il grande Milo ai tempi dei Serenissimi continuando nel corso degli anni la nostra amicizia.Lo seguivo quotidianamente nel Suo sito culturale ,condividendo con gioia la voglia di storia Patria. Grazie Milo WSM

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