MONEGO, Pradel, 1° marzo 1909. La grande valanga

Cartolina, Costume di Zoldo, s.d., viaggiata

Scrive il dott. Monego: «Fu solo nella notte del 5 di marzo [1909] che giunse alla redazione di Venezia [della Gazzetta di Venezia] il primo messaggio del corrispondente di Belluno sulla situazione in Zoldo. Messaggio che venne pubblicato l’indomani: “Stasera il telegrafo[,] che da alcuni giorni non funzionava[,] ci reca dalla val di Zoldo una grave notizia. Nella frazione di Pradel (comune di Forno di Zoldo) una enorme valanga[staccatasi dalla metà del monte[,] investì tre case[,] seppellendo 15 persone. Accorsero sul luogo i Carabinieri di Forno di Zoldo, Guardie di Finanza e molti terrazzani [=paesani, abitanti di quella terra] [,] i quali si posero tosto al lavoro per disseppellire coloro che si trovavano sotto la neve. Dopo parecchio[,] riuscirono nel loro intento. Le case abbattute erano abitate da certi Molin. Il villaggio Pradel è posto a un quarto d’ora da Forno di Zoldo. Mancano particolari”».

Il Monego spiega come fu, poi, nell’edizione del 6 di marzo che «la notizia della tragedia avvenuta a Pradel cominciò ad arricchirsi di particolari […] “La disgrazia avvenne la sera del 1° corrente e in causa delle interruzioni del telegrafo venne riferita solo verso le nove di iersera alle autorità locali. Da Forno di Zoldo a Dont, paese composto dai piccoli villaggi di Foppa, Pradel, Cercenà e Sottorogno [cfr. non si nomina Villa. N.d.R.], si arriva in poco più di mezz’ora [non certo il quarto d’ora che era stato indicato il giorno prima. N.d.R.] [,] seguendo la valle del Maè in direzione Nord-Ovest”».

Questo nuovo studio del dott. Monego, di cui gli siamo un’altra volta sinceramente grati, e ammirati, è leggibile per intero al seguente PDF:

Val di Zoldo, Dont (Prem. Casa Ed. P. Breveglieri, Belluno), senza data, 1
Val di Zoldo, Dont (Prem. Casa Ed. P. Breveglieri, Belluno), senza data, 2

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