CALLARELLI, Folla alla manifestazione per la libertà: mille in piazza con Szumski e Lamendola

Articolo di Gloria Callarelli, del18 aprile 2021, tratto da: https://www.trevisotoday.it/attualita/manifestazione-liberta-conegliano-18-aprile-2021.html – Il sottotitolo dice: «Gremita di persone l’area davanti lo stadio comunale di Conegliano. Oltre al dottore e al professore interventi anche di genitori e di infermieri che denunciano: “Non siamo no vax, ma nemmeno cavie”».

Mille persone all’evento in piazza per “la libertà”: a soli due chilometri dalla casa del governatore Luca Zaia un folto gruppo di persone si è ritrovato per manifestare la contrarietà alle restrizioni imposte dal governo. Sul piatto: mascherine obbligatorie, distanziamenti ma anche obbligatorietà vaccinale, potere dell’alta finanza e perfino crisi culturale e spirituale.

Szumski

Il primo a prendere la parola è stato il dott. Riccardo Szumski, per la gente accorsa all’evento «un vero medico eroe», che ha tenuto a specificare come sia un medico vaccinista ma «anche coscienzioso»: «Chi vuole fare il vaccino lo può fare. Ma è una libera scelta – tiene a precisare -. Ho qualche perplessità su questo siero anche perché va detto che il virus comunque lo portiamo in giro anche con il vaccino inoculato. Noi dobbiamo vivere: sole, luce, aria. Stare chiusi fa male», esorta il medico che ormai, confida, viene contattato perfino dal Brasile per consigli medici sulla cura del Covid. Qualcuno chiede la sua cura miracolosa in cosa consista e lui spiega: «Azitromicina, la tanto vituperata idrossiclorochina che però in barba a certi discutibili studi denigratori ha anni e anni di uso ed efficacia alle spalle, e in presenza di ulteriore aggravamento il cortisone. Però – chiarisce- è importante per la corretta diagnosi e cura che ognuno venga visitato dal proprio medico e non a distanza come vorrebbero nel futuro…come si fa a fare diagnosi a distanza?», si chiede. Infine, conclude con un appello: «Noi dobbiamo r-esistere a quella che appare una dittatura sanitaria».

Lamendola

Ha preso poi la parola il prof. Marco Piccoli, che ha parlato della comunicazione in tempo di Covid, e infine il prof. Francesco Lamendola, filosofo, uno degli analisti più gettonati nei canali della contro-informazione di oggi: «La politica, la scienza, la comunicazione, la cultura ormai sono in gran parte a libro paga della grande finanza. Vogliono il transumanesimo, lo stravolgimento della realtà, la perversione morale, ci vogliono togliere le libertà e financo rubarci l’anima perché questa è una battaglia soprattutto spirituale», spiega. «Dicono ai nostri bambini che è per il bene dei nonni se non li vanno a trovare: ma questo è un ricatto morale, uno stravolgimento per queste creature. Vogliono tenerci in questa condizione per sempre: dobbiamo tenere ragione naturale e senso comune per superare tutto questo. Teniamo la lucidità e cominciamo a interrogarci su quanto stanno facendo. Domandiamoci: ha senso o no quel provvedimento? Ha senso o no quella restrizione? Dobbiamo formare la nostra coscienza critica».

Infine sul palco sono saliti cittadini di Conegliano e dintorni e rappresentanti dei genitori, in particolare un papà che ha voluto chiedere scusa ai suoi figli «per la paura che hanno dovuto subire e per tutto quello che avete sopportato» e degli infermieri che hanno spiegato come «siamo stati lasciati soli dai sindacati, dall’albo. Perderemo il lavoro fino a dicembre perché ci opponiamo a questo vaccino, purtroppo non si opera più in scienza e coscienza: non siamo no vax ma nemmeno cavie. Ci hanno fatto rimpiangere di aver scelto questa professione che amavamo tanto». Devis Bonaldo, organizzatore insieme al suo gruppo, ha confermato: «Non mi aspettavo un tale successo, va oltre le mie più rosee aspettative e ringrazio tutti. Siamo pronti a replicare fino a che non ci ascolteranno. Questo è solo l’inizio».

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