DON FLORIANO, La Val di Zoldo è indignata con i carabinieri

Antica stampa raffigurante dei miserabili di Napoli, davanti al tavolo di un venditore di maccheroni. Come ben si vede, era tutta gente abituata ad andar giù alla grossa e mangiar fuori dal piatto, anche con le mani e senza tanti riguardi. Non dovrebbe essere questo il termine di paragone per l’attività del Governo, tramite l’Arma dei Carabinieri; ma, a quanto sembra, certe disposizioni di legge sono su questa linea.

La Val di Zoldo, a parte i soliti benpensanti, è molto indignata con i locali carabinieri.

Il loro atteggiamento nei riguardi della popolazione in quest’ultimo mese è stato indegno dell’Arma: ci siamo sentiti, e continuiamo a sentirci, dei perseguitati, dei braccati, puniti e multati per delle vere e proprie fesserie, ossia per trasgressioni tutte da verificare, semplici formalismi, appigli e pretesti di legge. La situazione di emergenza passerà, prima o poi, l’odio (poiché è un vero e proprio odio) verso l’Arma dei Carabinieri resterà; un bel risultato! Il comando provinciale dell’Arma difenderà, probabilmente, i due subalterni della stazione di Val di Zoldo? Troverà persino motivo per elogiarli? La gente ha bisogno di credere che i carabinieri sono dalla sua, che non tradiscono né la legge né il rispetto delle persone concrete con cui hanno a che fare.

Non è immaginabile pensare ai carabinieri come animali in agguato, che ti rincorrono e saltano addosso quando meno te l’aspetti. Lo zelo è sempre ammirevole, ma fa parte delle qualità che rendono abili alla tenuta dell’ordine sociale anche l’aver sempre un certo equilibrio, il famoso granum salis.

Potrei fare vari esempi di come ciò non sia stato; al contrario. Varie persone si sono rivolte a me indignate, chiedendomi di scrivere quanto sta succedendo. Ho risposto che l’avrei fatto, certo, non appena mi fosse stato possibile ripristinare internet, sospeso da dieci giorni completi (per cui a Pasqua non ho potuto scrivere a nessuno). Macché: per andare alla casa paterna a verificare se internet lì funzionava, sono stato multato per spostamento non necessario; e con me la sorella che mi accompagnava con l’auto. Per uno spostamento che in linea d’aria è di meno di cento metri, abbiamo ricevuto ciascuno una multa di 533.33 euro; come se a un prete oggi non fosse necessario comunicare con le persone tramite internet!

No, così non va!  

don Floriano Pellegrini

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Una risposta a “DON FLORIANO, La Val di Zoldo è indignata con i carabinieri”

  1. E’ da fare un ricorso al prefetto. Ricorso avvalorato dal fatto che il D.Lg. 25 marzo 2020, n. 19, presenta molti difetti costituzionali. La Costituzione non è annullabile con un decreto legge, che forse sarà convertito in legge, in quanto quest’ultimo è una disposizione, un atto amministrativo.
    La disposizione vigente, dovuta al decreto legge, è una fonte subordinata mentre la Costituzione è una fonte sovraordinata e superiore a tutte le disposizioni vigenti. La Costituzione non è annullabile con disposizioni ad essa subordinate, altrimenti sarebbe come dire che il D.Lg 19/2020 (che rinvia, tra l’altro, alla delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 e in particolare all’art. 2) attribuisce al capo del dipartimento della Protezione Civile un potere di derogare alla Costituzione; il che sarebbe assurdo.

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