CERISANO, Reati verso pubblico ufficiale. Senza tenuità

Articolo di Francesco Cerisano, del 12 agosto 2019, da: «Italia Oggi Sette», p. 4. Il titolo all’originale è: «Nei reati verso pubblici ufficiali non c’è più tenuità che tenga». Questa la prima parte dell’articolo, interessante anche per l’elencazione delle mansioni che vengono considerate di pubblico ufficiale:

Occhio a fare resistenza a un controllore sul treno o sui mezzi pubblici, ad apostrofare oltre i limiti della buona educazione un dipendente dell’Agenzia delle entrate, un direttore delle Poste o un insegnante, a minacciare un vigile perché chiuda un occhio su una violazione del codice della strada. Si rischiano, nei casi più gravi ovviamente, fino a cinque anni di carcere. Non ci sono solo le forze dell’ordine fra le categorie a cui la legge di conversione del decreto di sicurezza bis (legge 8 agosto 2019 n. 77, firmata giovedì scorso dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 186 di sabato 9 agosto) offre una protezione speciale contro i piccoli-grandi atti di ordinaria prevaricazione e prepotenza di cui spesso sono vittime i rappresentanti dello Stato. Fino ad ora queste condotte, se di lieve entità, cadevano nel nulla, diventando non punibili «per particolare tenuità del fatto». Il decreto Salvini-bis, invece, cambia tutto […].

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