DON FLORIANO, Entusiasmante atto di Fede e di amor patrio a ricordo e suffragio degli assassinati del Bus de la Lum e del lago di Lughera

La croce vicino all’inghiottitoio del Bus de la Lum

Si è svolta ieri al Bus de la Lum, in Pian di Cansiglio, la celebrazione che da vari anni si fa a ricordo delle vittime innocenti dell’odio e della barbarie comunisti al termine della seconda guerra mondiale (intuite da voi stessi, gentili lettori, senza ci sia bisogno di dirlo – se mai ci fosse stato –, qual è il nome degli assassini).

La celebrazione ha visto per la prima volta la partecipazione degli aderenti di Casa Pound di varie provincie del Veneto.

Essi si sono recati alla foiba come gruppo distinto e qualche giornalista ha subito pensato, e scritto oggi sui quotidiani, che si è trattato di un atto ostile alla religione, mentre si trattava di una loro scelta, che dev’essere rispettata. Io stesso, sacerdote, ero stato avvicinato in precedenza da un loro coordinatore e avevamo avuto tra noi una conversazione estremamente cordiale, che sarà ripresa non appena possibile; la cordialità era dovuta al desiderio, di entrambi e senza riserve, di capirci e rispettarci, non giudicarci.

Verso le ore 10, è iniziata la S. Messa. Il cielo sembrava rasserenarsi, ma non ci illudevamo fosse vero e, per prudenza, l’altare era stato preparato sotto un capiente gazebo, alzato ai margini della boscaglia. Ero affiancato e assistito materialmente (per il microfono e la custodia degli oggetti, messi in pericolo da un venticello insidioso sempre più insistente) dai signori Luciano Sonego e Loris Zamperoni. Era presente pure il prof. Roberto Pecchioli, insigne studioso, venuto apposta dalla lontana Genova. Attorno, a cerchio, i labari del movimento di «Continuità Ideale» e alcune bandiere della Repubblica Sociale Italiana (che i giornalisti, e molti altri, si ostinano, mostrando un coraggio che non ti dico, a chiamare Rsi o Repubblica di Salò, come se essa fosse stata una buffonata anziché un vero e proprio Stato).

Al termine, si sarebbe dovuto salire al Bus de La Lum, per benedire la foiba, e ci eravamo avviati quando, all’improvviso, ci ha raggiunti e quasi tramortiti un violento uragano, con vento impetuoso e grandine. Ognuno si è rannicchiato dove e come poteva, dietro un albero o accovacciato, mentre sotto i nostri piedi il suolo si andava trasformando in un torrente d’acqua, di fronde e terriccio smosso. È stato impossibile procedere e salvarsi dalla pioggia. Al Bus sono saliti in pochi e un ragazzo ha deposto, in quel nubifragio, una corona di fiori.

I comunisti, anche in versione moderna, continuano a odiare chi onora il Bus de la Lum e dice la verità. Messi di fronte ai fatti, li negano spudoratamente!!!

È seguito un momento di amicizia e il pranzo al sacco, in un posto-ristoro a qualche chilometro di distanza. In un grande caminetto era stato acceso un vispo fuoco e molti di noi, prima di accostarsi alla tavola per un panino con la porchetta o altri cibi, tanto semplici quanto graditi, si son dovuti levare le calze e metterle ad asciugare. Mi sembrava di essere tornato nella vecchia casa dei nonni, nelle magnifiche sere d’inverno quando sentivamo tra noi tutta la bellezza di essere famiglia. Fascisti? Nostalgici? Macché! Vedevo attorno a me e parlavo con persone pulite, giovani o con qualche anno in più, nuove reclute, veri patrioti. Non ci era necessario nulla di speciale per essere felici, lo eravamo dentro, e questo ci bastava; felici di avere il senso del dovere e non solo quello dei diritti, o presunti diritti, e di condividere un unico ideale, centrato attorno ai tre grandi valori di Dio, della Patria, della Famiglia.   

A metà pomeriggio, circa, siamo risaliti in macchina (rinfrancati e asciugati nei vestiti) e ci siamo diretti al lago di Lughera, per la benedizione di una croce e il ricordo di altre vittime dell’odio comunista. Una tragedia, cui dedicherò un secondo articolo, non trovando serio liquidare l’argomento in poche righe.

don Floriano Pellegrini

Gli amici di Casa Pound che erano riusciti a salire al Bus de la Lum prima del nubifragio e immagini del terribile inghiottitoio

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Per altri testi e altre immagini si veda al link: http://donfloriano.altervista.org/31-agosto-2020-b/

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