DON FLORIANO, La S. Messa di domenica al Bus de la Lum

La S. Messa di domenica 23 c.m. in Pian Cansiglio, in uno spiazzo boscoso ai piedi del dirupo con il Bus de la Lum, e che io celebrerò, non rientra affatto, come è stato tendenziosamente scritto, in un raduno di «nostalgici della Rsi». Che è, poi, questa Rsi? Si è così vili da non avere neppure il coraggio di pronunciare la parola Repubblica Sociale Italiana? Una repubblica che, piaccia o no, aveva un riconoscimento internazionale, poiché il Nord Italia si era costituito in tale Repubblica; i partigiani la odiavano, ma questo è un affar loro, la Repubblica esisteva Ma le sinistre continuano a mentire, a parlare di Rsi o Repubblica di Salò e a non usare il suo vero nome.

Nel Bus de la Lum stando all’avv. Sperandio presidente dell’ANPI di Belluno, non sarebbero state buttate a sfracellarsi persone vive ma «l’inghiottitoio è stato utilizzato per dare sepoltura ai morti». Sono parole indegne e gravi. Abbiamo testimonianze moralmente certe che nel Bus de la Lum vennero scaraventate persone vive e sappiamo anche da chi. Non è ora di finirla con il tenere nascosta la verità? Di avere, tutti, il coraggio della verità? Di tutta la verità? Dire che vi furono gettati dei morti, cambia le cose fin là e là. Chi li gettò? Non certo i loro parenti. Chi dunque se non i partigiani? Perché, ammesso e non concesso che fossero corpi di morti, cioè di persone da loro ammazzate, i partigiani non tennero nota di chi gettavano nella foiba? E chi li aveva autorizzati a far ciò, anziché portare i cadaveri in una chiesa e poi farli seppellire come tutti?

Domenica pregheremo per quelle vittime dell’odio. Pregare non è da fascisti o da nostalgici, è da credenti. I partigiani credenti, pur partigiani, lo capiscono e non si azzardano di criticare una S. Messa; gli altri, criticando, mostrano il loro vero animo.

don Floriano Pellegrini

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