DON FLORIANO, I canti popolari eseguiti alla vigilia del Natale a Coi

Grazie a Vincenzina Orio (organo elettronico) e ai coniugi Francesca (voce) e Marco Golfetto (corno e voce), prima della S. Messa della vigilia di Natale o, meglio, della Missa in nocte Nativitatis Domini nostri Jesu Christi, quest’anno a Coi – novità assoluta – sono stati eseguiti alcuni canti popolari. Essi, diffusisi anche nei paesi del Bellunese e poi dimenticati, sono tornati a noi per merito degli emigranti in America Latina, dove continuavano ad essere eseguiti e, in tal modo, si sono salvati.

La chiesetta era ricolma e i fedeli sono stati trascinati e coinvolti in un clima speciale, che in qualche modo ha fatto persino dimenticar loro il freddo, trasportato da un vento leggero; così vero che sembrava materializzarsi, ora sotto forma di rispettoso chierichetto ora di bambino molesto, e girare tra i banchi, senza che il povero San Pellegrino riuscisse a tenerlo legato alla catena con la quale pure riesce a tenere a bada il diavolo.

I canti sono stati introdotti dall’Orasion «Madonina bela», pronunciata da una bambina ai piedi dell’altare:

« [1] Madonina bela / Vegnua dal cielo in tera, / là portà un bambin, / bianco e ros e picinin. / [2] La Madona lo fasea / Santa Ana lo vardea / San Giusepe in senocion / benedeta sta orasion! ».

È seguito il canto della prima lezione di «A Ceśare gli vène un’anbiśione», che nell’Ottocento si eseguiva nella piccola frazione bellunese di Quantin, sul Nevegal. Poi il canto di «San Giusepe partiva par via» e, infine quello di «L’é rivà Gesù Banbin».

Il primo canto, «A Ceśare gli vène un’anbiśione», è composto di sette strofe, in parlato e cantato, la prima delle quali può fare da ritornello:

« [st. 1] A Ceśare gli vène un’anbiśione, / lui vuole numerar / le sue persone; / [st. 2] ordinando un gran decreto, / comandava a i genitori di ogni vila / di andar e de notar / la lor familia; [st. 3] ventiquatro de dicembre / e Giuśepe si partì co Maria asieme / pe andare a dare il nome / a Betlème; [st. 4] ventiquatro de dicembre / e la strada era lunga e ben cativa; / Maria da la stanchésa / ne sofriva; [st. 5] Giuśepe dise amata sposa / su ripòśati un tantin su questo pògio, / che intanto andrò in cità / cercando alogio; / [st. 6] poi da solo se ne andò / ed entrò ne la cità ed à cercato / ma alogio, aimè, colà / non à trovato; [st. 7] le osterie son tute piene / che la gente è corsa là da ogni vila, / andar a denotar / la lor familia ».

Il secondo canto, «San Giusepe partiva par via», è composto di sei strofe:

« [st. 1] San Giusèpe partiva partiva par via, / la Madona partiva co lu; / quando fu stato a mesa via, / pan e aqua no avevano più; / [st. 2] e là pì vanti l’era d’un’ora, / la Madona l’aveva gran sé; / andemo vanti cara mia sposa, / na fontana di là trovaré; / [st. 3] là pì vanti l’era d’un giorno, / la Madona moriva de fan; / andemo vanti cara mia sposa / catarémo na sporta de pan; [oppure: catarémo la sporta de’l pan] / [st. 4] de là pì vanti riva la sera / la Madona no pol caminar; / andemo avanti cara mia sposa / troveremo rifugio da star; / [st. 5] e co fu stato mesa la note / eco na ‘l divino banbin; / e la Madona no aveva fase / no veva pése, gnanca cusin; / [st. 6] e la si leva il fasoleto / per coprirlo da ‘l celo serén; / e la si leva il bel mantèlo / per scaldare il Re de ‘l cel ».

Il terzo canto, «L’é rivà Gesù Banbin», ha tre strofe, ognuna delle quali è seguita da uno stesso ritornello:

« [st. 1] ‘L é rivà Gesù banbin, / ‘l é rivà che l’era not; la Madona che ‘l lo à ciót / la lo cuna pianpianin. / [rit.] Dormi, dormi re divin, / fa’ la nana bel banbin. / [st. 2] ‘L é na stela granda in ziel / che la sluse sora ‘l cuz; / te la stala ‘l bò co ‘l mus / i lo scalda sora ‘l fen. / [rit.] / [st. 3] Nóte Santa de Nadal / ména pas in tuti i cor; / riva piégore e pastór / a cantar la pastoral! / [rit.] ».

Gli spartiti sono scaricabili ai link: Coi, canti Natale 2018, I  Coi, canti Natale 2018, II

L’ideale sarebbe riuscire a coinvolgere i presenti in qualche parte del canto o del recitato. Non sarà facile attuarlo, perché la gente non è più abituata a cantare assieme, tanto più in un contesto turistico, nel quale possono trovarsi fianco a fianco persone di origine e di posizione sociale molto diversa. La cosa, pur tuttavia, è possibile e sarà posta in atto i prossimi anni, fornendo i fedeli del testo dei canti e indicando loro anticipatamente, con precisione, le parti in cui potranno intervenire.

Nelle foto: la chiesa in questi giorni di Natale e le tre mense dell’altare maggiore e dei due altari laterali; infine, le due sagrestane Elena Rizzardini e Apollonia Pellegrini con la signora Francesca Golfetto.

Don Floriano Pellegrini

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Una risposta a “DON FLORIANO, I canti popolari eseguiti alla vigilia del Natale a Coi”

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