Non mi dilungo a descriverli, per quanto sarebbe utile farlo. Mi limito a mostrarli, aggiungendo che il primo, sull’altare posto a destra (la sinistra per chi guarda) è quello del vescovo d’allora, Alvise Lollino. Il secondo non è ben chiaro, ma potrebbe benissimo essere quello dei Pellegrini ed è così strutturato: la freccia (equivalente al bastone, come dimostrano alcuni disegni antichi, ad esempio nelle grotte di Sant’Oronzo, in Puglia) si inserisce tra l’argento ed il blu che erano i colori sia del nobili Crepadoni come del miles Federico degli Azzoni; questo significa che è uno stemma «di possesso» e spiega che i Pellegrini erano subentrati nella proprietà di questi Signori.
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