Deve essere ribadito senza tentennamenti in faccia al Governo che spadroneggia sui Popoli italiani, come pure davanti ai vescovi e al Papa (stranamente parchi di parole, anche con noi sacerdoti, e inspiegabilmente succubi, di fatto, d’un Governo ateo e globalista), l’assoluta indipendenza che la Chiesa di Gesù Cristo, come pure ogni altra organizzazione religiosa, ha diritto di avere nello stabilire e trasmettere la propria dottrina di Fede, sia diretta che indiretta, le proprie liturgie, le proprie tradizioni di culto e musicali, anche popolari, nonché la propria organizzazione interna, anche di origine laicale. Lo Stato Italiano, nato contro la Chiesa e con il furto a man salva dei beni dei conventi e delle comunità cristiane, continua nella sua opera, ma perché adesso i vescovi e il Papa, a differenza di allora, si fanno complici? Questo proprio non lo capisco.
È ridicolo che un ministro se ne esca col dire, in buona sostanza: «Gesù Cristo può nascere anche due ore prima di mezzanotte»: impari a fare il ministro, anziché ficcare il naso negli affari degli altri, cioè della Chiesa! Su Facebook, a riguardo delle ingerenze bambinesche sì ma inaccettabili dei governicoli, circolano barzellette a non finire. Si dice, ad esempio, che il Governo, italiano dalla cintura in giù, sta per decretare che «i Re Magi dovranno arrivare in monopattino», «bue a asinello dovranno stare in smartworking », «san Giuseppe dovrà accontentarsi di seguire il parto su zoom» e, a suo tempo, «l’Ultima Cena dovrà essere fatta da asporto»! Ridiamo pure se vogliamo, male non fa; ma, in verità, la posta in gioco è alta e l’atteggiamento remissivo dei capi delle religioni non è accettabile.
don Floriano Pellegrini
***