DON FLORIANO, La stramberia della giornata cristiano-islamica

Nella foto: Una bella immagine antica della battaglia di Lepanto, del 7 ottobre 1571. Quei gloriosi eroi e martiri della Fede si staranno rivoltando nella tomba, mandando, più che giustamente, le più calde maledizioni ai vescovi, preti e laici oggi collaborazionisti dei mussulmani!

Come la stragrande maggioranza dei cattolici della diocesi di Belluno-Feltre, ho appreso dalla stampa locale che sabato prossimo si terrà, nelle sedi della stessa diocesi, un incontro di alcune ore per portare avanti il cosiddetto dialogo tra cristiani e mussulmani. Un’iniziativa nata nella testa di chissà chi, non concordata con il Popolo di Dio; e iniziativa che cerca di imporre nella Chiesa un nuovo tipo di cristianesimo: ecumenico, di fraternità universale, che mette in seconda linea la Fede e non invita più alla conversione al Vangelo ma si accontenta della cosiddetta ricerca in comune della verità, alla maniera dei laici atei e massoni. È spaventoso leggere che il vescovo locale, che dovrebbe essere preoccupato di rafforzare in noi la Fede cattolica, quella di sempre, ha dato il suo avvallo, che assomiglia tanto ad una sbandata e porta più a dubitare della Fede che a rafforzarsi in essa.

Il vescovo, i suoi sostenitori (forse neppure sinceri) e i mussulmani stessi devono perciò sapere che si tratta di iniziative private, anche se rivestite di apparenza di ufficialità; iniziative dalle quali i cattolici hanno – se lo ritengono in coscienza – il pieno diritto e, insieme, il grave dovere di dissentire e alle quali contrapporsi. Sarebbe auspicabile che il Vescovo, prima di fare di queste cose (che sembrano tanto delle stramberie) rifletta e si consigli molto e molto più, e non soltanto con quelli che, per partito preso, gli dicono sempre di sì e danno sempre ragione, portandolo poi a fare quello che vogliono loro.

Don Floriano Pellegrini

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