Articolo di ieri, 28 aprile c.a.
Come sacerdoti, abbiamo tirato un sospiro di sollievo sentendo che i vescovi, dopo due mesi di incomprensibile silenzio, tornavano a farsi sentire. Nell’Orto degli Ulivi, al momento dell’arresto di Gesù, gli apostoli erano fuggiti, abbandonandolo; nella crisi del Coronavirus, moltissimi di noi preti ci siamo sentiti abbandonati dai nostri vescovi. A parte i soliti, pochissimi, nelle loro simpatie, tutti gli altri non hanno ricevuto in questi mesi neppure una telefonata. Finalmente, dunque, avevano detto che la S. Messa per noi cattolici è una necessità, non un optional; esse, in vero, potevano e dovevano essere fatte anche prima, bastava organizzarsi.
Ma, ecco il fulmine a ciel sereno e lo scandalo aperto di questa mattina: il Papa, con una irresponsabilità sconvolgente, da bambinello che non si rende conto della cose che combina o dice, anziché complimentarsi con i vescovi, ordina loro e a noi tutti di sottometterci al signor Conte! Il capo della Chiesa contro i vescovi? Il sommo pontefice? Il vicario di Cristo in terra non freme perché sono impedite le S. Messe che lui (Cristo) ha ordinato di celebrare? Ma come? Quando mai preti e vescovi devono obbedire a un capo di governo anziché a Cristo? Si è sempre insegnato che è obbligatorio andare a Messa alla domenica e il non andare è peccato mortale; adesso non più? Ah, questo Papa fa perdere la Fede!
don Floriano Pellegrini
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