DON FLORIANO, Coi, immagini particolari

Sopra e sotto: La legnaia di una famiglia dei Rizzardini Mariét, dal lato nord. Si vede bene che le fronde del vicino ciliegio, depositandosi e trattenendo acqua, hanno una capacità corrosiva delle scandolette molto superiore a quella, ordinaria, della pioggia.

Sopra: la latteria, vista sempre dal lato nord. A tutt’oggi è in funzione, per quanto in maniera e a scopo privati, ad opera di un allevatore.

Sotto, in due fotografie si vede il portone d’ingresso all’abitazione ottocentesca dei Rizzardini Mariét. Pur essendo girato anch’esso a nord, è in ottime condizioni, perché protetto da un antistante ingresso aperto, così sicuro che (altra foto) sopra il portone le rondini hanno fatto il loro nido.

Foto sotto: Sulla facciata di casa Rizzardini Mariét, in una rudimentale nicchia, è posta una statuina di Sant’Antonio da Padova. Tanto era stata posta, tanto è ancora in quelle condizioni.

Il grande tetto di casa Rizzardini Paléta ed il monte Civetta visti dalla piazzetta.

Scorcio, dalla piazzetta, tra casa Rizzardini Bépi ed il tabià dei Pellegrini Vésco.

Affresco sopra il solaio di casa Rizzardini Tisòt. Non si riesce, purtroppo, a vederlo e fotografarlo meglio (forse con un drone). Raffigura, al centro, la Sacra Famiglia: San Giuseppe, il bambino Gesù, Maria e, sopra, il Padre Eterno. Ai lati un angelo (l’angelo custode? San Michele?) e Sant’Antonio da Padova.

Campanello di casa Rizzardini Bépi e due fotografie della bella ringhiera antistante, la più bella del paese.

Cucina dell’appartamentino di Angela detta Perpetua o Andola, in casa Rizzardini Bépi. Ne potrebbe risultare un bell’appartamentino.

In basso, da sinistra (appena visibile) la legnaia superiore di casa Rizzardini Bépi e quella inferiore; entrambe potrebbero diventare delle simpatiche abitazioni. Sopra, da sinistra, il tabià (ora abitazione) dei Rizzardini Cani ossia del Gianin e, al centro, il grande tabià dei Piva Chìndes. Nella foto successiva: Un’asse del tabià dei Piva è stato staccato durante il tornado.

Altra fotografia della legnaia inferiore dei Bépi e la targa della sua assicurazione con la Società Cattolica. Seguono due fotografie degli antichi battenti (settecenteschi) riutilizzati su un portone della legnaia superiore.

I condomini, come appaiono da casa Rizzardini Bépi.

Due immagini della bella parete ovest del tabià-abitazione del Gianin.

Il tabià-abitazione di Luca Rizzardini Paléta (o Rés-ce) e moglie, a La Crépa, visto da dietro e, nella foto successiva, da davanti, con a sinistra (guardando) il tabià dei Piva (si scorge il punto in cui il tornado ha staccato l’asse) e a destra quello dei Rizzardini Giacinti.

Sotto: Particolare della facciata del tabià-abitazione Sartori.

Crocefisso sul lato ovest del tabià degli eredi di Remigio Panciera.

La mula di Antonio Mattiuzzi viene incontro per ricevere qualche boccone di pane secco, di cui è ghiotta.

Una gatta finge di dormire al sole e, poi, invita a giocare con lei.

***