Il vescovo di Belluno-Feltre, Renato Marangoni, ne ha combinata un’altra!

Dai mass media locali (ad esempio da: https://www.radiopiu.net/wordpress/il-vescovo-renato/ , da dove è tratta la fotografia) siamo venuti a sapere che il vescovo della nostra diocesi di Belluno-Feltre (creata a tavolino dal Vaticano, alcuni decenni fa, per unione forzata e assurda di due diocesi ben distinte, Belluno e Feltre) «si è recato al drive in (drive in?) vaccinale di Feltre porgendo il sostegno della diocesi agli operatori e ai vaccinandi con una benedizione». L’ha fatto prendendo «occasione dall’avvio della vaccinazione dei Bellunesi di età compresa tra i 60 e i 69 anni, [poiché] appartiene a tale classe di nascita» e, per la precisione, è del 1958.

Questa notizia, riportata dai mass media, è falsa e tendenziosa. In quel suo benedire, quasi gesticolando, il Marangoni non ha agito affatto da vescovo, per quanto abbia voluto far credere di aver agito in simile veste; non ha portato, e non poteva portare in cose del genere, alcun sostegno della diocesi, ma soltanto il suo, privato e personale, volersi far vedere d’accordo con le pressanti spinte governative, che, a loro volta, partono da ben più in alto.

Ma, al di là delle sue scelte private, ancorché fossero appoggiate anche dal Papa (perché lo stesso Papa in alcune cose agisce da persona privata e fallibile, come tutti), il Marangoni è e resta vescovo e, come tale, ha recato, e non è la prima volta e neppure la seconda, un vero e proprio scandalo: 1) Ha finto di ignorare la pratica abortiva che sta a monte della teoria genica sperimentale spacciata per vaccino; 2) Ha indotto i fedeli a pensare e agire in errore, fornendo un avvallo morale che non è possibile dare; 3) È venuto meno al giuramento, fatta al momento dell’Ordinazione episcopale e prima sacerdotale, di essere a esclusivo servizio del Vangelo e delle anime, senza compromessi con i poteri mondani e cedimenti alle ideologie. Poveri noi!

don Floriano Pellegrini

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