IRAL, Tre foglietti di appunti storici di don Ernesto Ampezzan

Val di Zoldo, Visione invernale di Fusine e della chiesa arcipretale di San Nicolò

Del per. min. Sante Iral, marigo della Regola Grande di Coi

Offro la trascrizione di tre foglietti inediti con appunti storici di don Ernesto Ampezzan, visibili nelle unite fotografie digitali. I foglietti sono conservati presso l’archivio storico della parrocchia-pieve di San Nicolò, a Fusine di Zoldo, pinzati assieme. Vennero stesi in più date (almeno tre), come appare dal diverso tipo di penna utilizzato, come note di studio, probabilmente in vista di un articolo per il bollettino parrocchiale o per il libro «Storia zoldana». La scrittura è affrettata ma nitida, tipica degli ultimi anni di don Ernesto, per cui i foglietti possono essere degli ultimi anni ’70 o, forse ancor più probabilmente, dei primissimi anni ’80. Potrebbe trattarsi di appunti presi durante una qualche visita all’Archivio vescovile di Belluno, ma, con tutta probabilità, sono dati che don Ernesto registrava man mano che procedeva nella lettura di qualche documento privato, da lui fattosi consegnare e, se non è andato disperso, ancora presente nell’archivio parrocchiale. Si tratta, infatti, di dati storici inerenti a situazioni di diritto privato, pur fatte dal vescovo, ma per forni fusori, mulini, segherie, masi (con relative stalle e fienile sovrastante, che allora era sempre inteso come corpo edilizio e bene immobile distinto). È evidente, però, che questi atti privati giovano, e non poco, a ricostruire la storia, e a completare quella già ricostruita, delle varie comunità di villaggio della val di Zoldo.

Particolarmente interessante, tra altre interessanti, l’annotazione dell’investitura vescovile, fatta nel 1518 a favore di certo Tommaso di Mareson, di un «de uno manso in loco dicto a i Coi de sot cum stabulis, et tablato» ossia «di un maso nel luogo detto a i Coi di Sotto con stalle, e fienile»: di che maso si tratta? Dov’è la località di Coi di Sotto?

In attesa di eventuali approfondimenti, ecco la trascrizione.

Foglio 1 recto

[ = ] Nel 1543 Luigi Fontana q. Alberti mercator ferri [= (figlio) del fu Alberto mercante di ferro] aveva un credito di libbre 220 con Battista q. Petri Pauli de Iralo [= (figlio) del fu Pier Paolo di Iral] (prestate perche pagasse un certo Bernardo Persicini di Belluno) e allora Battista Iral si obbliga a dare in fitto, pel denaro avuto, ogni anno calveas viginti duas frumenti boni, sici, mundi, et bene cribelati ad mensuram civitatis Belluni [= ventidue calvie di frumento sano, secco, pulito e ben stimato secondo la misura della città di Belluno].

= 1687: Donna Maria vedova q. Antonio de Titian da Dont detto Brustolon …

= Nel 1687 uno da Zoppè è detto Giacomo Sagoe. Ecco l’origine[del nome]di Sagui (Sa [= Su al] gaf].

= Nel 1574 Luigi Fontana mercator venetus compra un fondo attiguo ai suoi carbonili del Forno …

= Nel 1795: nodaro Villalta Giov. q. Francesco

[ = ] In questo periodo [= Inizi 1800] [ci sono] due o tre Cooperatori [parrocchiali] insieme e in più il [= un] mansionario:

= 1808 a Dont M.R. Don Pietro Brustolon;

= 1808-7 M. rev. Vincenzo Mascagnin;

= Don Nicolò Ciconi è mansionario nel 1807 di Zoldo Alto;

= Nel 1801 è … [= parola incomprensibile] don Bonaventura Pellegrini di Zoldo Basso.

Foglio 1 verso

[ = ] Nel 1653 – 3 febbr. l’agente Pier Paolo Raspi, per conto del Sig. Gio. Maria Raspi, compera dal Sig. Donà Bragadin e [dal] Sig. Gerolamo cittadino Padovano la parte del 32% del Forno da Ferro di Dont con tutte le sue ragioni ( [parte] che prima era dei Fontana da Venezia e dei Panciera?) [= Forse si trattava di 1/32, perché le quote erano divise per solito in sedicesimi. N.d.R.].

[ = ] Nel 1755 il Nob. Giov. Maria Raspi cede a livello a Tomaso Pradel[,] a Zuanne Cordella, a Zuanne Uccel fabbriche con officine, roie, ecc. poste a Dont sul Maè a mattina (una specie di investitura in cambio di annua somma).

[ = ] Nel 1680 è nodaro Mattio Giac. Zampolli.

[ = ] Nel 1760 – 9 dic. Zambattista Pradel agente e affittuale dei Nob. Raspi scriveva: ”Eccellenza Padrone” e, dopo aver esposto l’oggetto della lettera, diceva: ”Per q. [= queste] SS.me [= Santissime] Feste Natalizie le trasmetterò il Vitello a seconda dei suoi comandi, con che umilmente le bacio le vesti. Hu.mo Dev.mo servitore obb.mo” [= Umilissimo Devotissimo servitore obbligatissimo].

[ = ] Altrettanto nel 1762: si firma: “mi resegno [= rassegno] alli suoi comandi e i bazo [= bacio] le vesti”.

[ = ] Nel 1761: capitanio a Zoldo [è] Giulio Doglioni.

Foglio 2 recto

[ = ] 1520: [Viene conferito] il diaconato a quattro sudd[iaconi] tra cui a Francesco de Subripis Zaudi [= di Sottolerive di Zoldo].

[ = ] 1520: Ordinaz[ione] a sudd[iacono] di Fr[ance]sco q. m. Jo.s Gregorii de Subripis de Zaudo [= del fu messer Giovanni di Gregorio di Sottolerive di Zoldo].

[ = ] 1511: Investitura di Livello. [Viene] nominato Donna Biatriciam [?] q. Zanblanchi de Marasono, et relictam q. Pet[ri] Pauli de Iralo pleba[na]tus Zaudi [= Donna Beatrice fu Zambianco di Mareson, e vedova di Pier Paolo di Iral della pieve di Zoldo], e Nas dal Mas fino [?]  d. i Coi.

[ = ] 1518: Investitura de officio Domini [?] Presentibus Piligrinus q. Jacobi de la Giesia de Guoyma plebis Zaudi.

[ = ] 1518: Investitura de mollendino [= del mulino] de Zuanjacomo [?] constructo fundis gratiae [?] in V[illa] de Fusinis plebis Zaudi die … [= parole incomprensibili] … constructo fundis … [pertinentiae?] …

Foglio 2 verso

[ = ] … de Marasono. Il vesc[ovo] istituisce Gio. B. filio di ser Gra. [?] detto Panciera [?] de le Fusine e ser Luni [= Leonardo?] q. Zanivani de Marasono [= (figlio) del fu Zanivano (inteso quindi ancora come nome e non cognome) di Mareson] e un altro, Lodov. Lionardi q. Joanni Blanchi de Marasono [= Lodovico di Leonardo fu Giovanni Bianchi di Mareson] investono [= investe, soggetto è il vescovo] un edificio costruito super aquam Maedi; che cosa? Unam segam et mollendinum in pertinentiis de Fusinis [= una segheria e un molino nelle pertinenze di Fusine].

[ = ] 1518: Investitura del vesc[ovo] per Tomaso de Marasono de uno manso in loco dicto a i Coi de sot cum stabulis, et tablato [= di un maso nel luogo detto a i Coi di Sotto con stalle, e fienile].

Foglio 3 recto

[ = ] 1518: Investitura a Sebastiano de Subripis e livelli a Pasquale de Fornesiglis [= da Fornesighe]

= Idem a Costa Zaudi [=cioè, probabilmente, a Costa Furni Zaudi].

= 1518: Idem per Livello a ser Tolberto [= da cui Toldo. N.d.R.] de Fornesiglis.

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