IRAL, I masi di San Nicolò in Val di Zoldo (1656 e 1772)

Del per. min. Sante Iral, marigo della Regola Grande di Coi. Le foto sono di Sara Casal, ricavate dalla sua pagina FB.

La Cima del monte Civetta dall’alta Val di Zoldo

Alcuni anni fa avevo rintracciato, presso l’archivio storico della parrocchia-pieve di San Nicolò di Zoldo, gli inventari completi dei masi che pagavano affitto alla chiesa di San Nicolò. Vi erano, nell’area della parrocchia, altri due masi, che non pagavano tale affitto: quello di Pécol, di proprietà della chiesa dell’Addolorata, presso Pieve di Zoldo, e quello di Soramaè, sorto per acquisto di un lotto della proprietà privata dei nobili Persicini, di Belluno. Vi era poi stato il maso di Mareson, mentre quello originario di Pianaz si era suddiviso in vari masi di minore estensione.

Questi due documenti (inventari) hanno un’importanza decisiva nel farci conoscere, in modo definitivo, quali erano i masi di Zoldo alto, dove sorgessero, a grandi linee i loro confini e i loro redditi e i loro conducenti o proprietari. Il dato generale più rilevante è che tali masi erano e sono, esattamente, quelli costitutivi degli attuali villaggi rientranti nella Regola Grande dai Coi (ora detta: di Coi).

In attesa di qualche loro studio più approfondito, ne offro la trascrizione, maso per maso, su colonne affiancate, per un opportuno confronto.

Il PDF con la trascrizione è apribile e scaricabile al link:

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