Mi inchino davanti ai martiri dell’indipendenza del Popolo Veneto

La storia si ripete, sia nel bene che nel male e, purtroppo, più spesso nel male che nel bene. Chi ama la libertà, per sé e per la propria Comunità, ben sa che, senza libertà, i cittadini o meglio le persone non sono più neppure esseri umani in acto ma solo in potentia astratta, quindi schiavi e robot, alle dipendenze della volontà e dei capricci di altri.

Ci sono sempre stati i prepotenti, persino degli Stati prepotenti, ma mai avrei creduto di assistere de visu al riemergere di Stati assolutisti, addirittura nel continente europeo, in quello che viene definito l’Occidente. Queste spinte autoritarie, ben poco frenate da chi aveva il potere e il dovere di farlo, stanno emergendo soprattutto in Spagna e in Italia, Paesi nei quali da alcuni mesi si può giustamente parlare di semi-dittatura.

L’errore, gravissimo, di questi Stati, cioè della Repubblica Italiana e del Regno di Spagna, è di voler essere, ad ogni costo, Stato assoluto, sempre più accentratore e progettato da “tecnici” anziché lasciato alle libere decisioni dei Popoli sui quali esercita la giurisdizione e a nome dei quali detiene la sovranità. I Popoli sovrani sono quindi declassati a Popoli usufruttuari della sovranità sua, dello Stato, autoreferenziale, quale fonte del proprio diritto e cornice massima delle libertà. Si è arrivati a pretendere che non esistano libertà, neppure di movimento, se non “concesse” dallo Stato.

Ricordo alcuni dei martiri per la libertà del nostro Popolo durante il Regno Lombardo-Veneto, completamente ignorati dalla Repubblica Italiana, che ci parla solo di Garibaldi, Mazzini, Pellico, fratelli Bandiera, Battisti, e di pochi altri. I nostri martiri di allora, uccisi con impiccagione o fucilazione, sono: don Giovanni Grioli, Giovanni Zambelli, Angelo Scarsellini, don Enrico Tazzoli, Bernardo Canal, Carlo Poma, Carlo Montanari, don Bartolommeo Grazioli, Tito Speri, Pietro Domenico Frattini, Pietro Fortunato Calvi.

Oggi mi inchino ai nuovi martiri dell’indipendenza del Popolo Veneto, mandati ingiustamente in carcere da certi giudici della Repubblica Italiana, che occupa abusivamente le nostre terre: Erica Scandian (condannata a quattro anni e due mesi), a Maurizio Tregnago (quattro anni), a Patrizia Badii (tre anni e nove mesi), a Maurizio Bedin (tre anni e sette mesi), a Orazio Scavezzon (tre anni e sei mesi), a Katia Sanson, Silvano Santini, Marco Caltran e Costantino Neresini (ognuno tre anni e cinque mesi), a Enrico Carraro, Teresina Zorzi, Flavio Resentera, a Silvia, Loris e Denis Spezzapria, Germano Addondi, Monica e Sabrina Pozzan, Franco Finozzi, Luca Gasparella e Andrea Matteazzi (ognuno con pene tra due anni e sei mesi) e agli altri tre patrioti condannati a una multa da 800 a mille euro ciascuno.

Signore, abbi pietà di noi, di queste sorelle e di questi fratelli, dell’enorme dolore dei loro familiari, dona a tutti loro coraggio, ravvedi il cuore degli ingiusti e dei prepotenti e liberaci dallo Stato che ci opprime!

don Floriano Pellegrini

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