MORSELLI, La Conferenza Episcopale Italiana impone una versione del Pater Noster che moralmente è doveroso rifiutare

Don Alfredo Maria Morselli spiega in questo video, con grande competenza di studioso, perché la traduzione della frase del Pater Noster «ne nos inducas in tentationem», che l’unione dei vescovi italiani (di puro valore operativo e non sacramentale, denominata «Conferenza Episcopale Italiana») tenta (appunto) di imporre e, purtroppo, a breve pretenderà sia praticata, sia in verità una traduzione fuorviante, per non voler dire (per pura cortesia) sbagliata e, con tutta probabilità, volutamente tale, pur di portare inavvertitamente i fedeli a credere che oggi esisterebbe una nuova Chiesa, moderna, al posto di quella oscurantista e piena di errori (a sentir loro) di prima del cosiddetto Concilio Ecumenico Vaticano II.

L’importante spiegazione di don Morselli è al link: https://www.youtube.com/watch?v=6ks0jm5XZ04 , che qui riportiamo.

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Pater Noster

Testo il latino

Pater noster qui es in caelis,
santificetur nomen tuum,
adveniat regnum tuum,
fiat voluntas tua, sicut in caelo et in terra.
Panem nostrum quotidianum da nobis hodie,
et dimitte nobis debita nostra,
sicut et nos dimittimus debitoribus nostris,
et ne nos inducas in tentationem,
sed libera nos a malo.

Testo in aramaico

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