RUBINI, È stata scoperta l’antica statua di un Altinate

Del dott. Edoardo Rubini, presidente di «Europa Veneta»

La statua di Altinate che è venuta alla luce

Do notizia di un rinvenimento archeologico eccezionale: a Quarto d’Altino, nei pressi della via Annia, dove già si sapeva dell’esistenza di una vasta necropoli, è stata scoperta l’antica statua di un Altinate, chino e profondamente assorto, probabilmente davanti ad un sepolcro.

La notizia è stata data da: https://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/cultura-tempo-libero/20_luglio_14/venezia-scoprono-statua-romana-una-passeggiata-quarto-d-altino-3f34dcb0-c5de-11ea-8bab-a348741614de.shtml . Nell’articolo si parla però, ancora una volta senza cognizione di causa, di «statua romana», mentre si tratta all’evidenza di un Veneto antico, e proprio in questo sta l’eccezionalità del ritrovamento. E che si tratti di un Veneto è evidente, poiché il personaggio ritratto porta in testa il berretto frigio, che faceva parte dell’abbigliamento tipico degli antichi Veneti.

I Veneti appartenevano alla Lega Troiana. Ed è per questo che, nella galleria fotografica dedicata al mio libro al link: http://www.biblos.it/category_products/view/11/227 ,  nel disegno realizzato da Lele Vianello e rappresentante i funerali di Ettore, pure i presenti a quel rito esequiale portano in capo il berretto frigio.

Personaggi con il berretto frigio sono raffigurati, inoltre, nei fregi delle situle e in alcuni mosaici della basilica dogale di San Marco, ossia dai tribuni che circondano il Doge, il quale in seguito porterà – come suo copricapo tipico – il corno, che può ben essere considerato una variante del copricapo frigio (si veda al riguardo anche l’articolo di Millo Bozzolan al link: https://venetostoria.wordpress.com/2016/01/03/ancora-sui-renghi-o-assemblee-popolari-dei-veneti-el-corno-dogal/ [è postato subito dopo il presente]).

Riportiamo, di seguito, l’articolo del «Corriere del Veneto», con le rispettive due immagini, e l’immagine segnalata di Lele Vianello, nonché quella della copertina del mio libro lì presentato.

Gli scavi per il recupero della statua. Immaginiamo la soddisfazione interiore che sta animando questi operai!

Venezia, scoprono una statua romana durante una passeggiata a Quarto d’Altino

Di Alice d’Este, del 14 luglio 2020, © . Il sottotitolo dice (sbagliando, come evidenziato): «Si tratta di un’opera integra appartenente alla necropoli di via Annia. Il museo archeologico punta a esporla entro l’anno».

VENEZIA. L’hanno ritrovata durante una passeggiata all’aria aperta nella campagna di Altino. Una scultura romana integra, probabilmente appartenente ad un’opera funeraria di dimensioni più ampie, nella necropoli di via Annia, che raffigura un personaggio maschile, seduto su una roccia, con il busto proteso in avanti e la schiena curva. La segnalazione giunta alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, e ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale lagunare, ha fatto scattare i sopralluoghi degli archeologi, che hanno subito compreso l’eccezionalità della scoperta. In breve tempo, il recupero è stato affidato dalla Soprintendenza, in collaborazione con la Direzione regionale Musei Veneto, agli archeologi della ditta Malvestio snc di Concordia Sagittaria, che ha proceduto a uno scavo stratigrafico, necessario per comprenderne il contesto.

Il personaggio raffigurato ha il berretto frigio, che lo identifica immediatamente come un personaggio dell’Asia minore, frequente nei contesti funerari di Altino e Aquileia.

«Altino ha questa ricchezza incredibile – dice Marianna Bressan, direttrice del Museo – basta una pioggia, una passeggiata in zone non conosciute per far emergere dei reperti preziosi come questo».

Ora l’opera è allo studio degli archeologi. Il museo punta ad esporla entro l’anno con un apparato grafico che sia in grado di spiegare tutta la sua storia.

Disegno di Lele Vianello dei funerali di Ettore di Troia. I presenti indossano il berretto frigio. Su uno scudo compare il fiore della vita, divenuto uno dei simboli dei Templari e testimoniato nella cappellina originaria del Baliato dai Coi. Il disegno del Vianello è pieno di dettagli; Il fiore della vita, risulta essere 
un simbolo indoeuropeo e in origine forse simboleggiava il sole; è 
riprodotto anche su un fregio protostorico villanoviano (secondo me, però, è venetico).

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