TRESOLDI, Ho fame di vento (dedicata a Qoelet)

Poesia di Cristiano Tresoldi

Ho fame di vento,

ho sete di fiori, di fieno e di aghi di pino;

per quali valli cammineranno gli uomini,

se, muti e silenziosi,

non ascolteranno più le parole del Vangelo?

Su quale venatura millenaria

del sacro legno della Croce,

è inchiodato ancora oggi,

il grido di abbandono di Cristo,

di fronte alla morte dell’Uomo?

Attraverso quali cieli stolti

vedremo passare

gli eserciti di lente nuvole leggere,

riconoscendole,

per splendenti disegni di Dio?

Il Nulla ci perseguiterà

fino a distruggere la Creazione,

l’uomo rientrerà nel seno di sua madre,

maledicendo il giorno della propria nascita?

Come fiumi, ci riverseremo tutti

in un grande “Oceano di niente cose”,

dove nessuno vivrà nell’abbondanza,

mentre altri moriranno di carestia,

ma tutti godremo del necessario

per fare, unitamente,

la Volontà dell’Eterno.

***