DON FLORIANO, La festa per l’inaugurazione della targa del «Giuramento di Perasto»

Domenica 12 luglio (ieri l’altro), organizzata dal Canton Dolomitico (aderente alla C.T.V.-Confederazione dei Territori Veneti), si è svolta una Festa Veneta, a un anno esatto dall’alzabandiera, a Coi, del gonfalone della Serenissima.

La Festa si è svolta a Pralongo, in Val di Zoldo, e a Coi.

A Pralongo, i partecipanti sono convenuti all’agriturismo «Al Pian». La giornata era meravigliosa, il posto è stato di sicuro una scoperta felice e inattesa per molti; si è, infatti, nel pieno di una fitta abetaia, in una larga conca quasi grande nido di pace. Il menù è stato quello tipico delle zone montane del Bellunese, ossia: polenta con pastin, spezzatino, cotechino, verdure varie, dolce della casa, caffè e liquore pure ai gusti locali.

I presenti (uomini, donne e bambini) sono stati pienamente soddisfatti, essendo persone autentiche e forti, dei veri Veneti, e non dei viscidi collaborazionisti dei Savoia e dei loro eredi, come tanti che stanno imbarbarendo la vita sociale e politica dei Popoli sovrani finiti sotto il giogo di Roma. Tra i presenti, persone di ogni territorio o città già parte della Serenissima: da Brescia a Verona, Vicenza e Bassano, Padova, Venezia (naturalmente), Treviso, Belluno, Pordenone e Udine.

Ad un certo punto, l’avv. Vittorio Selmo ha illustrato il senso della costituzione della C.T.V.-Confederazione dei Territori Veneti.

Si avvicinava, frattanto, il momento di partire per Coi, dove la cerimonia dello scoprimento della targa era prevista per le ore 16, ma di fatto è stata un po’ dopo. Tant’è, non era aperta al pubblico, per cui si è potuto essere più elastici.

Il sole brillava caldo e incoraggiante, come un bacio del Cielo ai cuori vibranti dei convenuti. Si respirava un’emozione semplice ma condivisa, trepidante e festosa, come succede quando si è in procinto di fare ciò che si ama con intensità.

Ho detto alcune parole, stando sulla terrazza. Un’aria a tratti fredda faceva sventolare un lungo drappo azzurro. Giuseppe Panzeri ha offerto una bandiera di San Marco, con la quale è stata ricoperta la targa, per fare di lì a poco, mentre suonava l’inno veneto, il suo scoprimento. La bandiera sopra la targa è stata abbassata da due giovanissimi, un bambino e una bambina, come a dire: dai Veneti del domani. Silvano Viero ha letto il testo inciso, riportato sui fogli che tutti avevano in mano e questo blog ha pubblicato come PDF qualche giorno fa.

La bandiera del pennone era stata abbassata. Prima di rialzarla, ad opera di Paolo Pin, mentre tutti stavano sull’attenti e veniva risuonato l’inno veneto, si è ripetuto il giuramento fatto lo scorso anno e il credo di Aquileja.

Coi, ossia il Baliato dai Coi, può vantare quest’onore: è il primo paese nel quale, dal 1797 in qua, la bandiera della Serenissima sia stata di nuovo benedetta in modo pubblico, davanti ad un altare, nella chiesa di Coi (appunto), il 12 luglio 2019; Perasto ha l’onore di essere l’ultima città veneta nella quale la bandiera della Serenissima sia stata ammainata, il 23 agosto 1797, e posta sotto l’altare della chiesa principale di quella nobile città. Non potevamo, perciò, non dare risalto, in modo permanente, al legame morale che tra Coi e Perasto si è costituito lo scorso anno, e perfezionato quest’anno, sempre al 12 luglio. Come è scritto esplicitamente sulla targa (o tabella), il giuramento loro, noi l’abbiamo fatto nostro.

La cerimonia era previsto finisse qui, ma ci sono stati dei significati ampliamenti.

L’intervento del dott. Edoardo Rubini

Il dott. Edoardo Rubini, presidente dell’associazione «Europa Veneta», intervenuto con altri sodali dalla capitale nostra, ha fatto un dotto intervento di circostanza e ha regalato, a nome dell’Associazione, copia di un libro di pregio, sul quale torneremo con un apposito articolo.

L’intervento del prof. Davide Lovat

Il prof. Davide Lovat, docente universitario, ha portato il saluto di «Asenblea Veneta» e dell’avv. Renzo Fogliata, del Foro di Venezia, e fatto a sua volta un intervento di alta qualità.

L’intervento dell’avv. Vittorio Selmo

È poi intervenuto, giunto appositamente da Verona, l’avv. Vittorio Selmo, che ha illustrato il percorso di indipendenza del Popolo Veneto e delle sue Comunità sovrane, tramite da C.T.V.

Infine, salutando tutti e ringraziando, da parte mia ho portato il gentile saluto che il presidente della Regione del Veneto, dott. Luca Zaia, ci aveva inviato, diapiaciuto di non poter essere presente per impegni precedentemente assunti; ma già un simile saluto è per noi motivo di tangibile incoraggiamento a proseguire nella linea intrapresa.

Foto ricordo (da sinistra): dott. Edoardo Rubini, don Floriano, sig. Silvano Viero, sig. Maurizio Curto, prof. Davide Lovat

La polizia locale si era disposta a un lato della strada, gli agenti della Digos hanno fotografato (anche con teleobiettivo) e registrato la manifestazione, posizionati sul solaio di una vicina casa privata, dove avevano chiesto di entrare, dicendo che era un «atto dovuto» il concederlo loro. Avranno visto che, tutto sommato, si è trattato di una iniziativa di chiaro indirizzo politico ma svoltasi in modo serio, civile, per quanto le circostanze ambientali lo permettessero nel rispetto delle norme di distanziamento; i politici romani che ci governano avrebbero avuto tutto da imparare, ad osservarci!

Viva San Marco!

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