ASENBLEA VENETA, Comunicato in difesa di don Floriano

Bandiera del Popolo Veneto, con il celebre simbolo del patrono, San Marco.

Testo, con la data di ieri, 9 c.m., a firma dell’avv. Andrea Favaro, pubblicato al link: https://www.paginevenete.org/magazine/comunicato-di-asenblea-veneta-in-difesa-di-don-– L’articolo è stato pubblicato anche dalla testata giornalistica VVox-VenetoVox al link: https://www.vvox.it/2019/12/09/don-floriano-val-di-zoldo-feltre-belluno-vescovo-roberto-marangoni-diocesi-asenblea-veneta-prefetto-cosa-succede/ – Nell’articolo si cita un primo articolo sulla questione, datato 6 c.m. (cfr. https://www.vvox.it/2019/12/06/don-floriano-val-di-zoldo-venetista-lettera-contro-il-prefetto-cosa-succede/ ) e in questo a uno del 24 giugno c.a. del sito di Millo Bozzolan (cfr. https://www.venetostoria.com/?p=16040 ). La lettera è stata ripresa da varie testate, ad es. dalla Pagina Facebook di Tutela Genti Venete (cfr. https://www.facebook.com/tutelagensvenete/photos/a.774693295976251/2349682211810677/?type=3&theater ), che ringraziamo per la vicinanza. Un sentito grazie per le segnalazioni e il sostegno va pure all’avv. Renzo Fogliata e a Massimo Vidori.

Nei giorni scorsi, don Floriano Pellegrini, un sacerdote nato e residente in Veneto, ha serenamente espresso il disagio che prova, lui con altri, nel vedere ancora oggi il territorio che ama vessato dal guardiano di turno inviato da Roma.

Per tali ragioni, legate alla funzione (e non alla persona) del prefetto, il sacerdote ha scritto una lettera aperta che non aveva alcun rilievo d’ordine teologico, liturgico, morale in senso lato. Eppure tale posizione è stata oggetto di rimprovero da parte del vescovo S.E. mons. Roberto Marangoni, ordinario della diocesi di Belluno-Feltre, al cui clero risulta ascritto don Floriano, a pieno titolo e senza limitazione o sanzione canonica (pubblica) alcuna.

Difatti, come emerge da un comunicato ufficiale del 6 dicembre 2019, la Diocesi prenderebbe le distanze dal tenore della missiva di don Floriano, confermando rispetto e riverenza, nemmeno richiesti, per le autorità della Repubblica (italiana). Purtroppo, il comunicato difetta di fondamento e pure di logica interna.

Partendo da questa, la Diocesi si espone in termini malconci prima chiarendo di non volere entrare nel merito di convinzioni politiche e poi azzardando un giudizio indebito e qualificando tali posizioni come fossero «frutto di ricostruzioni ideologiche e sterilmente nostalgiche».

Risulta evidente la contraddizione e a noi basti solo rilevarla.

Il comunicato difetta pure di fondamento, visto che la Chiesa Cattolica non ha e non può avere (come insegnano il «Catechismo della Chiesa Cattolica» del 1993, il «Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa» del 2003 e la storia di almeno due millenni) preferenza di sorta per l’uno o l’altro ordinamento che si mostri rispettoso della persona e dei paradigmi si sussidiarietà, solidarietà e bene comune. Non è dato conoscere cosa alberghi nella mente politica dell’autore del comunicato o del vescovo Marangoni, che l’ha autorizzato, ma confidiamo possa riconoscersi coerente con gli insegnamenti della Chiesa, anche se il difetto di logica interno, già evidenziato, non ci rassicura del tutto.

Ad ogni buon conto, a ogni Veneto non deve preoccupare tale posizione ufficiale di una Chiesa prona al potente di turno, perché così è stato spesso nel corso della storia e, d’altra parte, perché la Chiesa sarà ugualmente prona e concorde nel momento in cui nel nostro territorio vi sarà un ordinamento diverso e maggiormente rispettoso del territorio e delle idee dei sacerdoti come don Floriano.

Ci auguriamo che tale momento giunga presto.

Il prof. Davide Lovat spiega cos’è Asenblea Veneta (1° dicembre 2018)

Un intervento dell’avv. Favaro (30 ottobre 2017)

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