BATTAGLIA, 2013, Il separatismo siciliano nelle carte del Servizio Informazioni Militare

Presentiamo una tesi di laurea che all’apparenza non dovrebbe interessarci e, invece, ci interessa, potremmo persino dire: ci chiama in causa.

Si tratta de: «Il separatismo siciliano nelle carte del Servizio Informazioni Militare», tesi discussa all’Università Sapienza, di Roma, Facoltà di Scienze politiche, da Antonella Battaglia, al termine dell’anno accademico 2012-2013.

Questo l’indice: Introduzione – Lo sbarco Alleato e le istanze separatiste – Da Musotto ad Aldisio. L’opposizione dei separatisti – «Non si parte!». Il ruolo dei separatisti nei moti invernali del ’45 – Spionaggio e controspionaggio – Gli amici d’America e la conferenza di San francisco – «Antudu!». L’affermazione dell’ala eversiva, l’EVIS – L’inasprimento dello scontro e la battaglia di S. Mauro – Le operazioni del Regio Esercito in Sicilia orientale – La Sicilia occidentale e le “operazioni in grande stile” – La tratattiva Stato-separatismo – Conclusioni. La frattura interna e il declino del MIS – Appendice – Fonti archivistiche – Bibliografia essenziale.

Il motivo del nostro interesse è presto spiegato e facilmente compreso: essendo noi Veneti in fase di transizione verso l’indipendenza dalla Repubblica italiana, per tornare ad essere, in tutto e per tutto, Stato sovrano (viva San Marco, nostro patrono!), un confronto e, prima ancora, una migliore conoscenza di quanto successo in Sicilia ci torna certamente utile. Ci conferma, anzitutto, nella bontà del nostro movimento, del nostro impegno e delle nostre convinzioni: che lo Stato italiano sia sorto per opera di «quattro imbroglioni», sia pur mossi (o che facevano finta di essere mossi) da alti ideali patriottici. Ci stimola, poi e ovviamente, a continuare sulla strada che la Provvidenza divina ci ha indicato di percorrere e assegnato come compito storico, non delegabile ad altri o alle future generazioni. I risultati saranno quelli che si potranno ottenere; nessun contadino semina con la certezza di quel che raccoglierà, ma bisogna seminare; e siamo qui per questo.

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