DE CARLO, Da: «Piccole disobbedienze»

Del prof. Nerio De Carlo

Da: https://neriodecarlo.wordpress.com/s-t-o-r-i-a/ 

2. Come scrittore sono di tutti e di nessuno.

4. Preferisco un Paese libero ostile a un regime amico.

5. Perché l’ignoranza trionfi, basta che gl’intelligenti stiano zitti.

6. Il corpo è un oggetto, che contiene il soggetto.

7. Per parlare di Dio, bisognerebbe conoscerlo almeno un poco.

13. Ingiustizia: dare la stessa cosa a persone diverse.

14. Nemmeno gli spaghetti sono tutti uguali.

15. In guerra c’è chi marcia e chi ci marcia.

18. L’urna elettorale non è un esempio di raccolta differenziata di rifiuti, benché anche i voti possano diventare spazzatura.

19. Stupisce quante cose alcuni sappiano di Dio.

21. La superstizione è lecita; speriamo lo siano anche le idee.

22. La biblioteca è un granaio contro l’inverno dello spirito.

23. Vincere non significa convincere.

33. Anche il futuro non è più quello di una volta.

34. Ci sono molti orologi ma poco tempo; ci sono molti medici ma poca salute.

39. Secondo Esopo il mare non è burrascoso, sono i venti a renderlo tale.

40. «L’uomo è buono per natura» (antico proverbio dei cannibali caraibici).

43. Ci vuole prudenza con i semidei; bisogna distinguere qual è la metà divina.

44. «È pericoloso giocare col fuoco» (avvertimento di Giove a Prometeo).

46. «A vincere senza pericolo, si trionfa senza gloria» (Pierre Corneille).

47. Il cervello è come lo stomaco: bisogna dargli qualcosa di digeribile.

48. Non digerisco i digestivi.

49. Un buon autore deve sempre disturbare.

52. Un libro che piace a tutti, non è un buon libro.

54. «I Romani sono superiori in fatto di religione, ma i Barbari sono preferibili sotto il profilo morale» (monaco Silvano, Governo di Dio, sec. V d.C.).

57. Mentre si fanno salti di gioia, bisogna badare che non ci venga tolta la terra sotto i piedi.

58. La sopportazione della propria e dell’altrui stupidità indebolisce il sistema immunitario.

59. Un politico non dovrebbe mai essere più stupido dei suoi elettori.

60. Magister è molto più di minister.

61. Sarebbe ora di istituire anche l’ufficio dei soggetti smarriti.

62. Meno peggio essere suddito di un Impero, che cittadino di uno Stato Sovrano.

65. Meglio un uovo oggi che una gallina domani (antico proverbio degli spermatozoi).

68. L’inferno preesisteva all’uomo, se Lucifero vi è andato.

69. Siamo conservatori o conservati?

74. Ricordi: tempo rimasto indietro che ci raggiunge.

75. Ridere fa bene anche alle religioni.

77. La patria è dove si pagano le tasse.

78. Bisogna coltivare anche il proprio giardino, non solo quello dell’Eden.

80. L’imperatore si credeva lo Stato, ora lo Stato si crede il re.

82. Una verità parziale è una non verità.

84. «Se non puoi demolire un ragionamento, demolisci il ragionatore» (Paul Valery).

86. Tutti i pettini vengono al nodo, o qualcosa di simile.

87. La sopravvivenza è più importante del futuro.

91. Non interessano le Nazioni, ma le Civiltà.

96. Cambiare gregge non è una soluzione per la pecora.

109. Concorso di bellezza = Vale più la natica che la grammatica.

115. La felicità non si può comprare; tuttavia c’è sempre qualcuno che cerca di venderla.

116. Dire la verità è un dovere, ma solo nei confronti di chi è degno della verità.

123. Pare che i nostri progenitori Adamo ed Eva non fossero secondi a nessuno in fatto di peccati.

124. Il mondo è un luogo estremamente pericoloso: nessuno ne esce vivo.

132. Inutile voltare pagina, se non c’è più la pagina.

143. Le ragioni della mosca non sono quelle del ragno.

145. I filosofi che non ridono, non sono seri.

156. Stando alle statistiche, sarei già morto da qualche tempo.

159. Il malcostume, o qualcosa del genere, non è mezzo gaudio.

165. Nella malattie si fa l’esame delle urine; in politica l’esame delle urne.

170. «I porci godono più nel fango che nell’acqua pura» (Eraclito, 535-475 a.C.).

171. Nell’esistenza ci sono campi minati e campi mimati da attraversare.

173. Le persone felici non conoscono il tempo e le ore; portano l’orologio soltanto perché viene loro spesso chiesto che ora è.

174. Ci sono sia la mela marcia sia le ceste di mele marce.

176. Senza contesto non si comprende alcun testo.

186. L’abbraccio è un antidolorifico.

189. Ci sono le distruzioni di massa e le distrazioni di massa.

208. Ci sono i fusi orari e i fusi culturali.

246. Nella vita si è un poco cane e un poco albero.

253. Se son cose fioriranno.

256. Preghiera: «Dio, dammi un assegno della tua presenza!».

Donna che attizza il fuoco; disegno del 1881.

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