DON FLORIANO, È stato innalzato all’Ort di Fior il pennone con la bandiera della Serenissima

La bandiera della Serenissima è tornata alla grande sulle Dolomiti del Baliato, della Val di Zoldo, sulle Dolomiti tutte. Il monte Pelmo l’osserva garrire libera e felice e sembra anche lui più bello del solito, meno isolato e perso in un contesto che non rispettava la storia del suo territorio (foto di Diego Bianchi).

Questa mattina al giardinetto di Coi denominato l’Ort di Fior, è stato innalzato un maestoso pennone con la bandiera della Serenissima. È di sicuro il più bel pennone di tutta la Val di Zoldo.

Bello anche il vessillo marciano, con le sue frange sventolanti nell’aria, libere e felici. A guardarlo, m’ha fatto venire alla mente l’immagine di un povero carcerato che, riconosciuto innocente cioè vittima della cosiddetta giustizia umana, felice e un po’ frastornato se ne esce di prigione e torna in società. Mi ha fatto pensare ad un ammalato che, dopo un periodo di distacco forzato dai suoi cari, torna in famiglia, festeggiato e onorato, mentre lui muove i suoi primi passi trepidante, con il segreto ma ben evidente timore di non essere in grado di farcela a reggersi da solo.

Si pensi quel che si vuole, ma come può un Veneto, quando osserva un vessillo della Serenissima che garrisce al vento e manda un bacio alle Dolomiti (vicine allo sguardo se pur un po’ distanti), non sentirsi fiero della propria storia, della propria identità collettiva e spronato a lavorare per un futuro migliore, più giusto di quello che è costretto ad osservare e a vivere? E di un presente che non corrisponde certo alla sua volontà collettiva di Popolo?

Almeno quando osserva la bandiera della sua Patria vera, quella storica, che non si identifica e non corrisponde per niente all’artificiosa Patria massonica definita a tavolino con il nome d’Italia, almeno allora un Veneto che non vuole lasciarsi schiacciare dall’ideologia massonico-nazionalista dei «creatori dell’Italia una, indipendente e indivisibile», che ha ancora la lucidità mentale per ammettere a sé stesso e il coraggio di affermare davanti agli altri che si tratta nient’altro che di un mito fasullo e antistorico, almeno allora – osservando la sua bandiera storica (e non solo storica) – un Veneto si sente Veneto, si sente libero, si sente se stesso, si sente a casa sua.

Il Baliato dai Coi ha desiderato dire ai Veneti autentici che qui possono sentirsi di casa; che qui uomini, donne, giovani e bambini veneti possono respirare alto e profondo e che il sudore della loro fronte si unisce, come note in un canto, alle lacrime di commozione di una fiducia ritrovata, di un patto di solidarietà vicendevole rinsaldato. Che qui si ha la sensazione viva e vera di uscire dal carcere e dall’ospedale. Viva San Marco!

Don Floriano Pellegrini

***

Una risposta a “DON FLORIANO, È stato innalzato all’Ort di Fior il pennone con la bandiera della Serenissima”

I commenti sono chiusi.