DON FLORIANO, La bellezza di oggi, 4 febbraio 2019, e due pensieri

1) La bellezza di oggi, a nevicate concluse, ha un che di paradisiaco. Dalla terrazza antistante la casa dove abito, verso le ore 10.15 ho fotografato il Civetta e la Moiazza, poi, da una finestra posteriore, il Pelmo, alcuni boschi e le onde incise dal vento sulla neve.

2) Le sciocchezze del Papa. Mi scrive un illustre professore: «Ma quale sciocchezza sta propagando il Papa? Gesù stesso sarebbe stato profugo? Capisco che sia infallibile, ma la storia informa diversamente. Nell’anno zero, sia la Palestina che l’Egitto erano territori sotto il dominio di Roma. La Sacra Famiglia non espatriò quindi illegalmente e nemmeno esportò clandestinamente valuta preziosa (l’oro e l’incenso donato dai Magi, per intendersi. La mirra non si è invece mai saputo a che cosa servisse). Ci fu un semplice trasferimento da una regione all’altra, ma sempre nello stesso ambito politico-amministrativo.- I motivi: un po’ come uno che ai nostri giorni, vessato dal boss locale in Sicilia, decide di trasferirsi a Milano. Nell’anno zero (se i conti non sono errati, come sembra, visto che Dionigi il Piccolo non era propriamente un genio) il boss locale era Erode. Ecco tutto! Che c’entra l’esilio?».

L’infallibilità del Papa riguarda solo i suoi insegnamenti ex cathedra, in tutto il resto è un normale Pastore della Chiesa, per quanto autorevole, a volte le sue sono delle normali frasi da persona privata, da studioso privato. Fanno male i mass media, e anche certi vescovi e preti, per interesse o per adulazione, a spacciare ogni frase del Papa come frase papale e infallibile; così facendo è come se il Papa avesse una infallibilità costante nel suo magistero, cosa che invece non ha. E, tutto questo, è sana dottrina della Chiesa, non una mia opinione; per confermarsene, basta leggere qualche documento della Chiesa o il libro di papa Gregorio XVI pubblicato di recente al sito a lui dedicato.

3) Venerdì 1° febbraio, alle ore 17.30, nella chiesa di Fusine doveva svolgersi la benedizione delle famiglie di Fusine, Soramaè, Pianaz, Rutorbol e Iral. Vi hanno preso parte CINQUE persone! Se questo non è un toccare con mano il crollo del cristianesimo, dite voi cos’è!

Ma sia chiaro e detto ad alta voce: la colpa non è solo o principalmente dei fedeli, anzi: i fedeli sono i primi a soffrire di quest’andazzo ufficialmente definito: «scarsità del clero», quando non è solo questione di scarsità, ma di scelte pastorali diverse da quelle tradizionali, cui la gente era abituata; e non si potrà costruire nulla, per il futuro anche vicinissimo, se non si tornerà alle ragionevoli tradizioni delle generazioni passate.

Non si dirà che i nostri avi erano degli stupidi; è ben più facile siamo noi in una fase di crisi profonda, con la perdita di valori, umani e spirituali, che solo due generazioni fa erano sentiti come ovvii, da tutti difesi e insegnati e oggi non più, quasi il vuoto totale, e la gente si allontana, addolorata e un po’ scandalizzata, in ogni caso non certo rafforzata nella vita cristiana!

don Floriano Pellegrini

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