DON FLORIANO, La morte di Alfredo Rizzardini

Ieri mattina è deceduto all’ospedale di Belluno Alfredo Rizzardini, la persona più anziana del Baliato di Coi, cioè della piccola comunità dei villaggi (prima masi) di Coi e Col, risalente al sec. XIV. I Rizzardini ne sono una delle famiglie originarie e quella che, sia in termini demografici come di importanza sociale, si è maggiormente distinta, tanto da godere il primato d’essere la famiglia della valle di Zoldo che ha dato alla Chiesa più sacerdoti, vari studiosi di fama e alcuni valenti artisti.

Alfredo, nato il 22 ottobre 1927, era una persona distinta. La sua vita era stata semplice, legata all’agricoltura, per qualche anno all’emigrazione, per qualche altro alla professione di casaro, a seguito del padre Rinaldo; ma, in questa semplicità, aveva uno stile e una dignità rari. La sua autorevolezza morale e umana erano indiscutibili. Era un uomo tutto d’un pezzo: coerente nella Fede, professata con regolarità e assimilata interiormente; coerente nel lavoro, tant’è che ancora lo scorso anno (ad oltre 90 anni) aveva vangato l’orto; cittadino interessato alla piccola e alla grande patria, orgoglioso di essere Alpino e durante il servizio militare s’era fatto notare, per le sue doti di comando, ed era stato subito promosso al grado di sergente.    

 Il 28 novembre 1953 aveva sposato la paesana Marcella Pellegrini, figlia del maresciallo di Finanza Alessio, reduce dalla Libia. Nel loro matrimonio, ebbero quattro figli, ma i primi due morirono poco dopo la nascita. Anche la loro vita di coppia, e il rispetto da Alfredo avuto per la moglie, hanno un che di esemplare e ammirevole. Riuscirono a festeggiare, con semplicità e Fede, i 67 anni di matrimonio. Turisti e villeggianti erano felici di intrattenersi con loro perché, sorretti da perfetta lucidità di mente e buona memoria (nonostante il calo delle forze fisiche), sapevano raccontare con precisione le forme di lavoro, la vita e i valori morali che li avevano accompagnati. «Si volevano ancora bene come sposini», era il commento di tutti, e faceva un gran bene all’anima osservarlo. Anche in questo, Alfredo è stato un signore, un maestro di vita: fermo nei principi, servizievole nel lavoro e negli affetti. Grazie, Fredo!, grazie, biondo sergente degli Alpini! Vivi in Dio!

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