DON FLORIANO, Lettera aperta al nuovo prefetto della provincia di Belluno

Belluno, il Palazzo dei rettori veneti ovvero della Serenissima Repubblica di San Marco, alla quale la Comunità di Belluno aveva liberamente aderito nel 1404. I prefetti italiani l’hanno presa a loro sede, come si trattasse di una continuità storica.

Eccellenza (dicono che sia meglio chiamarLa così e rispetto il proforma), anche Lei è dunque venuto qua, mandato dal Governo degli Italiani, a rappresentare la Repubblica degli Italiani e a tenerci sotto gli ordini, le leggi e, non da ultimo, le forze armate che fanno capo a Roma.

In questo momento, come Veneti, non abbiamo la capacità di essere indipendenti, ma stiamo lavorando strenuamente perché ciò avvenga e le nostre Comunità non abbiano più a che fare con prefetti mandati da Roma. Detto questo, Le ho detto abbastanza.

Come sacerdote Le auguro ogni bene; come prete del Popolo Veneto, Le auguro di sentirsi a disagio tra noi o, almeno, di rendersi conto che noi proviamo disagio per la presenza di persone rivestite del Suo ruolo.

Rispettosi saluti.

Don Floriano Pellegrini

Val di Zoldo, bandiera antica di San Marco. La tradizione popolare dice che questo gonfalone sventolò (naturalmente senza l’incudine e martello, aggiunta dopo) nella battaglia di Lepanto.
Canal Grande und S. Maria della Salute um 1870
Markplat um 1870 [?]
Ponte della Liberta um 1870 Photo von Carlos Naya

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