IRAL, La casa di famiglia, a Fusine di Zoldo, dell’incisore Pietro Monaco (Monego)

Del per. min. Sante Iral, marigo della Regola Grande di Coi

Un documento dell’archivio storico della parrocchia-pieve di San Nicolò, a Fusine di Zoldo, riporta due contratti di affitto, del 1788. Essi riguardano la casa che era stata di proprietà dell’incisore Pietro Monaco (1707-1772), sita poco sotto la chiesa, in località Al Mónech [= Dal Monego]. Tale casa, ora abitata dalla sig.a Angela Scarzanella, ha un caminetto di marmo in puro stile veneziano e sulla facciata est, lungo la fascia marcapiano, riportata la data 1753.

Pur nella sua semplicità, questo documento ci permette di individuare con certezza la casa di famiglia di questo importante incisore zoldano, attivo a Venezia per tutto il Settecento. Nel documento, infatti, è citato Zamaria Monaco fu Tommaso, un cugino di Pietro Monaco (Monego) che, pure, abitava a Venezia; ed è menzionato Francesco Monaco, nato nel 1745, figlio dell’incisore, che abitava a Ceneda. I due parenti affittarono la loro casa al giovane Valentino figlio di Carlo Monego del casato Manon, nato a Fusine nel n.1756.

Questa la trascrizione del documento:

[Pagina I recto]

Venetia L. D. M.ae [= Laus Deiparae Mariae, Lode alla Madre di Dio] Adì Primo novembre 1778

Affitto io Zamaria Monaco quondam Tomaso / una stua di mia raggione con camerino / posta nella Villa di S. Nicolò di Zoldo / a domino Valentin di Carlo Monego e questa / con sue fenestre serature fornello e tutto / in bonissimo stato per dover pagar / di affitto all’anno lire ventidoi posti [?] / a patti da S. Martino dovendo esso / affitual mantenerla in acconcio / sul stato in cui la riceve, e non volendo / proseguir detta affittanza, tre mesi / prima notificar al paron con cognito / obligando in manutentione li suoi / beni giusto le leggi, e la presente sarà / sottoscritta da ambe le parti conzedenti.

Io Zamaria Monaco afermo

[Pagina I verso]

Io Anzolo De Marco fui presente testimonio

Io Antonio Girardini fui presente testimonio

[Pagina II recto]

In Nomine Domini Amen Adì primo novembre 1778 Ceneda

Affitto io Francesco Monaco quondam Giacomo una mia / cosina e camerino contiguo posta in S. Nicolò di Zoldo / alle Fosine al Monego, a messer Valentin figlio di / messer Carlo dal Monego qui presente, e questa con / fenestre seradura et in bonissimo stato, per dover / pagar d’affitto all’anno lire diecidoto e soldi 12 / senza contraditione alcuna terminerà detto anno, dovendo esso affittuale mantenirle in concio e / colmo, e passato il sudetto anno e non volendole / più servire che esso mi debba dar noticia con / mese avanti il sudetto obligando a manutention / li suoi beni presenti e venturi giusto le leggi / e la presente sarà sottoscritta da ambe le parti.

Più li consegno pur in affitto l’orto de mia ragion / sotto detta casa tuto dovendomi contribuire entro / il presente anno botiro libbre ? sei, e ocorendomi / valermi di detta cosina a ser Batista Panciera potiamo servirsi.

Io Francesco Monaco sudetto afermo

Io Valentin Monego afermo quanto è di sopra

[Pagina II verso]

Adi 14 novembre 1779 Zoldo

Achresimento della oltra scrita fitanza / come segue – Io Francesco Monego li afitto / sull’appartamento di sopra dette case di mia / ragione che è il camerino verso m.te [= monte, settentrione], metà del cameron, metà del portico e metà del piolo verso mezodì, col consenso del soto scrito acordati in lire ventisei annue dico £ 26 soldi — / compreso l’altra fitanza a dietro e deta / fitanza sarà di mesi tre in mesi tre: / fa al mese £ 2 soldi 4 e li tre mesi son £ 6 soldi 12 / così fu stabilito acordatamente.

Io Francesco sudeto afermo, e schrisse la presente

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