LAMENDOLA, Et voilà: la dittatura è servita

Articolo, del 10 marzo c.a., del prof. Francesco Lamendola. Queste le prime considerazioni; il testo intero può essere letto e scaricato come PDF, allegato qui sotto.

Geniale. Aspettavamo l‘attacco dei Tartari dagli spalti della fortezza Bastiani, e invece i tartari sono sbucati fuori dal condotto fognario, servendosi di un tombino al centro del cortile, e in quattro e quattr’otto hanno conquistato fortezza e tutto quanto, sentinelle comprese, le quali seguitavano a guardare lontano, verso le montagne, e non s’immaginavano di avere il nemico sotto i piedi, silenzioso, pronto ad emergere armato fino ai denti. Ma perché ci aspettavamo l’attacco dalle montagne, nella forma più classica dell’arte militare, e così ci siamo lasciati sorprende da un attacco imprevisto, lanciato in maniera del tutto anticonvenzionale? È questa la domanda che dovremmo farci; e, se ce la facessimo, arriveremmo facilmente alla conclusione che i nostri generali devono essere assolutamente rimossi e processati, perché sono o dei perfetti imbecilli o dei perfidi traditori. Non tutti possono essere degli esperti delle cose militari: ci eravamo affidati a loro e abbiamo malriposto la nostra fiducia. Una persona qualsiasi può lasciarsi sorprendere dalle circostanze in un ambito che non conosce, perché non è il suo; ma un professionista no. È stato messo lì per quello, viene pagato (profumatamente) per quello: per vigilare sulla nostra sicurezza e per fronteggiare ogni possibile attacco, da qualsiasi direzione arrivi e in qualsiasi forma venga sferrato. Dei generali che si fanno sorprendere a quel modo sono degli incapaci o dei venduti al nemico: tertium non datur. Siamo stati dei folli, non a ignorare la possibilità che i tartari sbucassero da sotto i nostri piedi, possibilità che non eravamo tenuti a prevedere e neppure a immaginare, ma per aver affidato la nostra sicurezza a dei generali come questi. Quella è stata la nostra follia, che ora dovremo pagare a carissimo prezzo. E se nemmeno ora siamo capaci di capire quel che è successo e se esitiamo a nominare una commissione d’inchiesta che metta sotto processo i generali incompetenti o felloni, allora significa che ci meritiamo in pieno tutte le disgrazie che ci stanno piovendo sulla testa, come tegole strappate dalla tempesta.

Il testo intero al seguente PDF:

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