MONEGO, 2021, Grande Guerra. Caduti e decorati della Val di Zoldo

Monte Ortigara, strage di Alpini durante la Grande Guerra

Presentazione di don Floriano Pellegrini

Il dott. Pietro Monego sta offrendo alla nostra comunità, e a tutti gli studiosi, contributi scientifici uno più bello dell’altro. A distanza di pochi giorni dal PDF: «AMPEZZAN, 1985, Cronaca dell’invasione austriaca della Val di Zoldo», pubblicato il 5 marzo (cfr. http://dallacasatadilevazono.altervista.org/ampezzan-1985-cronaca-dellinvasione-austriaca-della-val-di-zoldo-a-c-di-p-monego/ ) e dal PDF: «MATTIOLI de MARIA, Diario dell’invasione di Zoldo nel 1917-18», pubblicato il 6 marzo (cfr. http://dallacasatadilevazono.altervista.org/mattioli-de-maria-diario-dellinvasione-di-zoldo-nel-1917-18/ ), ci presenta un altro splendido lavoro, intitolato: «Grande Guerra ’15-18: i caduti e i decorati della Val di Zoldo».

Si tratta di una ricerca storica originale e mai tentata da altri, con il risultato, inedito e prezioso, della compilazione di alcuni elenchi e di alcune raccolte fotografiche di evidente importanza. Ancora una volta è per me un piacere e un onore poter divulgare, tramite questo blog, il testo della ricerca storica del dott. Monego, al quale, sicuro interprete dei sentimenti generali di gratitudine e ammirazione, esprimo pure i miei, personali ringraziamenti e compiacimenti per tanto lavoro, indefesso, generoso e di indiscutibile valore.

Non mi dilungo nella presentazione, cedendo la parola allo stesso dott. Monego, che così mi ha presentato il PDF che ora divulgo:

« Nel volgere di pochi giorni, alla fine della Grande Guerra, nella gran parte delle città e paesi d’Italia sorse spontaneo il desiderio di ricordare i propri morti, in particolare con monumenti commemorativi o semplici lapidi che riportavano i nomi di chi era caduto per la patria. Ciò accadde anche in Zoldo come dimostrano i monumenti e le lapidi di Forno, Bragarezza, Fornesighe, Dont, Fusine e Goima.

« Grazie ad internet (https://www.cadutigrandeguerra.it ) ho trovato che il numero complessivo di tutti i caduti iscritti nell’Albo d’Oro, appartenenti ai due ex Comuni di Forno di Zoldo e di Zoldo Alto, ora unificati nel Comune di Val di Zoldo, ammonta a 180 nominativi. Ma dal confronto con i nomi iscritti nelle pietre della memoria ne sono emersi altri 35. I giovani zoldani che diedero il loro contributo di sangue alla patria nel 1915-18 furono quindi 215: un numero impressionante!

« Questi giovani sono stati, o avrebbero potuto essere, i nostri nonni, anzi ormai bis o trisnonni; erano partiti per località sconosciute sempre sperando di poter tornare a casa: eppure questo non è stato loro concesso. Di fronte a tanta tragedia, non abbiamo risposta, o meglio ognuno ha la sua.

« Ad oltre un secolo di distanza resta solo un dovere collettivo, quello della memoria, perché essi sono il simbolo di una storia sulla quale non dobbiamo cessare di meditare, affinché anche la tragedia abbia infine un senso.

« Al link: http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/# e in documenti ministeriali ho trovato che anche il numero dei decorati zoldani, durante la Grande Guerra, è stato di tutto rilievo. Sono infatti 32, ed è certo che ce ne possano essere anche degli altri, perché la loro ricerca è laboriosa e andrà estesa pure ad altri Bollettini Ufficiali del Ministero della Guerra, del periodo compreso tra il 1915 e il 1929, che non ho potuto ancora consultare.

« Rilevo come la raccolta delle motivazioni con le quali venivano concesse le onorificenze al valor militare faccia emergere incredibili atti di eroismo, ma anche di generosità verso i commilitoni.

« Storie e gesta che non vanno dimenticate, perché altrimenti destinate ad un triste oblio: ciò non sarebbe giusto, visti i rischi e, a volte, i sacrifici compiuti da molti giovani zoldani nel 1915-18! ».

IL PDF È VISIBILE E SCARICABILE CLICCANDO QUI SOTTO:

Val di Zoldo, Il panificio Franchi. Il prof. Mario Agostini nell’articolo «Un colpo di fulmine nel 1917 e nasce il panificio Franchi a Zoldo», del 25 gennaio 2020, ha descritto sul «Corriere delle Alpi» la vicenda del soldato Pietro Franchi che passò per Fusine di Zoldo durante la Grande Guerra e se ne innamorò; poi, con la moglie Rosina, affittò un forno e dette il via a una storia lunga cento anni» (cfr. https://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2020/01/25/news/un-colpo-di-fulmine-nel-1917-e-nasce-il-panificio-franchi-1.38381273  ).

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